In questa domenica il celebrante indossa i paramenti di colore bianco, perché è la grande festa di Cristo Re.
Leggendo la Bibbia si rimane sconcertati, perché il linguaggio di Dio è completamente differente dal nostro.
Per noi il concetto di Re è sinonimo di superiorità, predominio, potenza.
Il simbolo della regalità è qualcuno che domina, che comanda, che è superiore agli altri, ai sudditi.
Ora sentire parlare Cristo che dice, io sono re, fa una certa impressione e ne fece tanta a suo tempo, che fu motivo di scandalo, tanto è vero che lo denunciarono, lo portarono in tribunale, perché aveva osato dire che Lui era il vero Re, invece di Cesare.
E’ per l’ennesima volta costatiamo che la vita di Cristo, dal punto di vista umano, è stata un fallimento.
Sempre contornato da gente perfida, maldicente, invidiosa, come erano i farisei, che inventeranno, come capo di accusa e di condanna, che ha osato dire che si sostituisce a Cesare.
Deve morire, con la morte più infamante,quella della croce.
Durante il percorso al calvario, passando in mezzo alla folla attonita, ma ipocritamente neutrale per paura dei capi del popolo, Gesù si rivolge a quelli che Lui ha tanto beneficato e lo chiama ancora “Popolo mio che male ti ho fatto?”, in che cosa ti ho contristato?
Se ti ho fatto del male percuotimi, ma se ti ho voluto sempre bene, perchè mi tratti così?
E fino all’ultimo istante svolge la Sua missione salvifica, quando dice al delinquente crocifisso con Lui, ma pentito, “ Oggi sarai con me in Paradiso”.
Quale è la forza, la missione di questo Cristo Re dei nostri cuori?
E’ la bandiera del cristianesimo: AMA SEMPRE IL PROSSIMO TUO.
Ricordati che il tuo prossimo più immediato è la famiglia dove si vive continuamente accettando, a volte, contrarietà, forse anche umiliazioni.
Cristo vorrebbe essere il Re della tua famiglia; per credere a questo ci vuole fede.
Il 9 Febbraio 1527 si riunì a Firenze nel palazzo della Signoria quello che noi chiamiamo oggi il consiglio comunale. C’erano i vessilliferi, i capitani del popolo e vari rappresentanti. Si discuteva del più e del meno; ad un certo punto prende la parola Pier Capponi: parla animatamente di problemi sociali, di necessità che incombevano tra la popolazione: poi si mise in ginocchio davanti a tutti e disse: Io propongo a Firenze repubblicana di eleggere Cristo Re dei fiorentini,
Tutti scoppiarono in un applauso, approvarono questa sua mozione e fu eletto ufficialmente Cristo Re dei Fiorentini.
Ancora oggi all’ingresso di palazzo della Signoria c’è una lapide in latino che ricorda questo atto di fede dei fiorentini.
Prova anche tu a sentire la gioia di essere suddito di questo grande Re che ti viene incontro, ti aiuta, ti vuole bene, ti perdona.
E’ l’unico che ti sa capire, ti comprende nelle tue miserie e nelle tue debolezze…
Fonte: www.viedellospirito.it
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