"Sesso nelle canoniche". "Violenza carnale su innocenti bambini nelle scuole cattoliche". "Omosessualità nei seminari". "Preti in carcere per pedofilia". "Due suore condannate per molestie a minori". "Il 40% delle suore negli USA avrebbe subito molestie o abusi sessuali da parte di religiosi o addirittura da consorelle..." Commentando questi titoli di giornali il cardinale di Chicago diceva laconicamente: “Mai come in questo tempo si vede all’opera il demonio che usando giornali, mass media, TV, stampa non esita a mettere in brutta luce la Chiesa per distruggerla, scardinare i principi morali del vivere umano e annientare il cristianesimo”. Avendo sotto mano le stesse notizie, il Nunzio Apostolico le commentava in maniera sbalorditivamente diversa: “Finalmente Cristo risorto ci strappa la maschera della nostra lurida ipocrisia… E’ ora di farla finita con questo finto perbenismo. Gesù ci mette di fronte alle nostre responsabilità - crimini che noi abbiamo compiuto - e mostra al mondo le nostre sporche meschinità e mal celati obbrobri… E’ un tempo di grande Grazia - parlava ad un raduno di sacerdoti - che ci viene donato per convertirci e ritornare alla veridicità del Vangelo spogliandoci di tanti falsi orpelli che ci siamo messi addosso in tanti secoli di cristianità. Gesù ci ha smascherato davanti a tutti e noi con umiltà dobbiamo riconoscere i nostri peccati, pentirci sinceramente perché Dio, e non il demonio, vuole ricondurci, attraverso questa crisi [=nuova scelta], a Lui, centro del nostro esistere!". Anch'io, come il Nunzio, sono convinto che non è il caso di demonizzare il mondo, la secolarizzazione, la cultura moderna, la globalizzazione… ma, pur avendo un atteggiamento critico, bisognerebbe essere capaci di scoprire i "segni" che Dio ci dona e discernere la Sua presenza in un mondo che non va alla deriva e che non è in balia di se stesso. Il mondo non è sotto il potere delle tenebre e non attende neanche nuovi salvatori. Oh sì, oggi ci sono di questi presunti liberatori che, imbrogliando la buona fede della gente, attanagliata dall’angoscia, e strumentalizzando la paura che pervade questo mondo confuso e disorientato, pretendono di riordinare le cose con il loro carisma personale, con il potere dei loro soldi e la forza degli eserciti. No, non c’e bisogno di questi presunti profeti. Cristo risorgendo ha già vinto la morte ed il demonio. Ed ora cammina per i nostri sentieri, anche se spesso tortuosi e faticosi. Sta a noi percepire la Sua presenza, leggere i Suoi segni, scorgere e rintracciare le Sue orme. Gesù è risorto ed è vivo più che mai in mezzo a noi. Alcuni sconfortati per l’acuta e persistente mancanza di vocazioni, si scoraggiano e si fanno prendere dall’angoscia della sopravvivenza, fantasticano chissà quale punizione da parte di Dio che "non manda più operai per la Sua messe". Non può essere questo un segno-appello, che, con prepotente forza, lo Spirito del Signore ci dà per dirci che questo andazzo nella Chiesa non gli piace? Che non sa che farsene di un certo tipo di chierici attenti più alle candele dell’altare che alla gente e di un presbiterio ormai più com-PROMESSO (=promesso a) con il potere ed i banchieri che con i profeti? Non è forse un segno straordinariamente bello di nuove vocazioni vedere che tanti giovani, con indomita generosità, vanno nei paesi più poveri per mettere la loro vita a disposizione dei più miserabili? Che tanti laici, uomini e donne, dopo aver fatto profondi studi di teologia, mettono i loro carismi a servizio della comunità cristiana in una Chiesa chiamata ad essere sempre più ministeriale e missionaria? Tanti sono scombussolati, terrorizzati e scandalizzati dalla crescente secolarizzazione che sta svuotando sempre di più le già vuote parrocchie e fa gridare a molti che questa generazione "non crede più in Dio". Si, ma quale Dio rifiuta? Il Dio delle nostre prediche moralistiche; un Dio fatto di paure e repressioni; un Dio lontano là nel cielo… Si, forse questo Dio è morto! Ma la stessa gente è capace di correre incontro ad un Vecchio stanco e malato che nel nome del Signore si è fatto pellegrino nel mondo - più di cento viaggi - additando l’uomo come via della chiesa. Questo stanco Santo Padre in un memorabile discorso diceva a noi religiosi: "Andate voi incontro agli uomini ed alle donne del nostro tempo! Non aspettate che vengano loro da voi! Cercate voi stessi di raggiungerli! L’amore ci spinge a questo". Lo stesso amore che ha spinto Madre Teresa per le strade della povertà abbracciando i miserabili e gli abbandonati. Ed il mondo si è commosso ed ha fatto silenzio di fronte al Dio presentato da questi temerari testimoni. Non è forse un segno-invito, a noi pastori, a mediare un diverso volto di Dio? Molti sono quelli che si scandalizzano di fronte ad un dilagante edonismo, che corrompe i santi costumi e sperpera soldi ed energie nella moda nei cosmetici, nella cura del corpo… Sì, ci sono tante esagerazioni e molti ritorni di chiusura e di egoismo in ciò, ma non potrebbe essere anche un segno opaco, del desiderio di infinita bellezza che Dio nostro Padre ha messo in noi? La Bibbia dice che Dio dopo aver creato la persona umana e l’universo sorridendo disse: "Tutto ciò è veramente molto bello" (Gn 1,31)! Ci sono di quelli che vedendo la pacifica invasione di tanti stranieri alla "Fortezza Europa" si stracciano le vesti, gridando e minacciando come se questo mondo fosse in caduta libera fuori da ogni controllo. Non potrebbe essere un segno profetico che ci ricorda che Dio ha creato questo mondo non come tanti stati da difendere o come molte razze che competono tra di loro ma come una sola famiglia e tanti fratelli chiamati ad aiutarsi vicendevolmente? Non credo assolutamente che esista una barricata dove al di qua ci sono i buoni e al di là i cattivi… qua tutto il bene, là tutto il male… e se anche in certi momenti questo ostacolo ci fosse, noi, i discepoli del Buon Pastore, siamo chiamati a saltare la staccionata per cercare le tracce indelebili del Sommo Bene anche là dove pensiamo che Dio non sia mai arrivato! E’ l’esperienza di Mosè che incontra Dio in un luogo di morte e desolazione. Là nel deserto, spazio di serpenti, scorpioni e iene, si sente dire: "Togliti le scarpe perché il luogo che tu peccatore - Mosè aveva sulla coscienza un assassinio - ora calpesti è Santo". Quella sabbia arsa dal sole, quel cuore bruciato dal peccato sono resi santi dalla presenza di Lui (Es 3,5). Anche la mia vita missionaria riflette qualcosa di questa esperienza di Mosè: sono più di dieci anni che percorro le strade dell’emarginazione, delle nuove povertà, delle miserie umane, delle anime inaridite dal peccato; eppure lì ho riscoperto un nuovo volto di Dio, dei segni nuovi del suo Essere in mezzo a noi. In quegli spazi di disperazione, sfruttamento, solitudine, abbandono ho riscoperto Lui; non esiste nell’universo uno spazio senza Dio, un uomo che non porti in sé un' impronta del suo Creatore. L’ho trovato negli aderenti alle NGO [=ONG] che non si interessano di Dio ma che lottano per la giustizia: "Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati" (Mt 5,6). Lì il Suo volto era Giustizia. L’ho percepito in tanti sinceri no-global capaci di sacrificarsi con benevola compassione per i più poveri. "Beati i misericordiosi perché otterranno misericordia" (Mt 5,7). Lì il suo volto era quello della Misericordia. L’ho visto nei ‘giovani sbandati’ che lo scorso febbraio con il tam-tam delle e-mail sono stati capaci di radunarsi in più di 110 milioni nelle piazze di 70 capitali per protestare contro la guerra: "Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio” (Mt 5,9). Lì il volto di Dio era Pace! Infatti la Scrittura afferma: "Il Regno di Dio non e’ questione di cibo o bevanda ma Giustizia, Pace e Gioia" (Rm 14,17). Ciò significa che chiunque si impegni, con cuore retto, per questi sublimi valori costruisce, anche a sua insaputa, il Regno di Dio. Il volto di Dio chiamato Amore l’ho visto in tanti missionari che ogni giorno, con gioia sincera, si immolano a Lui in ogni angolo della terra. Non conosco il futuro di questa nostra povera umanità ma, illuminato dalla Sapienza di Dio, credo fermamente che il suo Regno di giustizia, pace e gioia è ormai iniziato e nessuno lo potrà mai sbaragliare. Sono perplesso e titubante di fronte a potenti signori che pretendono di cambiare la storia con la forza degli eserciti, ma sono decisamente convinto che l’unica forza che può trasformare il mondo è quella dell’Amore e del Perdono insegnati da Cristo. Non credo a certe cassandre che profetizzano sventure e sciagure, come se il mondo fosse la riserva di caccia del diavolo e questa povera umanità la peccaminosa Sodoma o la viziosa Gomorra da distruggere e punire con il fuoco ardente. Ma, come il Nunzio diceva, spero inequivocabilmente nello stupendo Kairos che stiamo vivendo e nel gioioso divenire di questa umanità, tenera eredità da Lui amata, perché i segni di Speranza che lo Spirito ci dona sono tanti e stupendi… anche se non sempre facili da cogliere! Con affetto sincero, vostro Vincenzo. |