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Per restare nascosti.
Avvicinandosi il grande momento della sua vita terrena, Gesù intensifica la istruzione dei discepoli, basando i suoi ammaestramenti, in particolare, sulla sua morte redentrice.
“.. e diceva loro: il figlio dell’uomo sta per essere
consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo
tre giorni, risusciterà. Essi però non compresero queste parole e avevano
timore di chiedergli spiegazioni”.
Persiste la mancanza di comprensione degli apostoli su tale difficile argomento; le parole di Gesù ripugnano troppo alle aspettative giudaiche di gloria terrena del Messia, cui gli apostoli erano ancora legati e alle tendenze egoistiche della natura umana.
Quando arrivarono a Cafarnao andarono a risposarsi nella abituale dimora di Gesù, probabilmente quella di Pietro.
“..e quando furono in casa, chiese loro: di che cosa
stavate discutendo lungo la strada? Ed essi tacevano. Per via infatti avevano
discusso tra di loro chi fosse il più grande”.
Allora gli apostoli sedettero a terra ai piedi di Gesù.
E Gesù disse loro:” Se uni vuole essere il primo sia
l’ultimo di tutti e il servo di tutti.
E preso un bambino lo pose in mezzo e abbracciando lo
disse loro: Chi accoglie uno di questi
bambini nel mio nome, accoglie me: chi accoglie me non accoglie me. Ma colui
che mi ha mandato”.
Stupenda lezione del Messia per i suoi amici!
E con questo amore e pazienza il Maestro catechizza gli apostoli.
E’ la stessa pazienza che usa quotidianamente con
ciascuno di noi.
Quanto siamo simili agli apostoli!
Al primo posto mettiamo sempre i nostri interessi materiali e la illusoria ricerca di benessere e felicità.
Non vogliamo sentire parlare di sofferenza e continuiamo, nel nostro rapporto con Cristo, a chiedergli di stare materialmente bene.
E poi la lezione stupenda sulla grandezza dell’umiltà!
Purtroppo noi dobbiamo fare i conti con il nostro orgoglio, con il farci riconosce con ogni mezzo, i nostri meriti, a volte anche presunti.
E paragoniamo l’umiltà come sinonimo di debolezza, viltà, mentre viene chiamata ed è essenzialmente la virtù dei forti.
Signore mio, dammi la forza di accettare serenamente le
croci che la vita mi riserva !
Che io sappia frenare il mio desiderio intimo di
eccellere, di essere tra i primi, di avere qualche riconoscimento; dammi la
convinzione che se vado dietro a queste aspirazioni terrene, avrò soltanto
delusioni senza nessuna caparra per le vita eterna.