In questa dodicesima domenica ancora una volta la logica umana degli apostoli che arrivano a conclusioni disperate e l'atteggiamento di Gesù, apparentemente disinteressato, indifferente.
Senti quanto è bella questa pagina evangelica.
Gesù stanco si era lasciato sorprendere dal sonno, sopra la barca, mentre i discepoli remavano per toccare la riva presso Cerasa : Quand'ecco il cielo e l'acqua annerire, scatenarsi il vento , tuoni e lampi , violenza del turbine...; negli occhi degli apostoli, esperti uomini di mare, la disperazione.
E Gesù dormiva: "Signore gridarono i discepoli, scuotendo dal sonno il Maestro, salvaci, che anneghiamo."
"Uomini di poca fede, rispose, sapete bene chi sono e perché avete paura ?"
Si alzò in piedi, sublime in mezzo alla bufera, e gridò al vento "Taci ", e il vento tacque subito. Poi gridò all'acqua "acquietati " e l'acqua si acquietò.
Quanto è assurdo il comportamento dell'uomo di oggi (che siamo noi) !
Continua , ostinatamente, a pensare che può fare a meno di Dio, attratto dalla chimera irraggiungibile della felicità umana, del piacere, del godimento della vita .
Il suo idolo diventa ìl mondo con le sue ingannevoli attrattive.
Giovanni nella prima lettera (5,19) dice che " il mondo è tutto in malignità" . Gesù per tutti ha pregato, per gli amici e per i nemici, per i suoi crocefissori ; solo per uno ha negato la sua preghiera : per il mondo (Giov.17,9).
Povero uomo moderno ; perché ti ostini ad avere fiducia in chi aggraverà e moltiplicherà i tuoi problemi ? Nei rarissimi momenti della nostra vita in cui non ci sono dolori , la nostra anima subito si attacca ai beni del mondo, come se fosse stata creata solo per essi .
L'anima non prega più e quasi si persuade di non avere più bisogno di Dio . Ma poi, l'esperienza di ognuno di noi ce lo insegna ,arriva la tempesta con onde che ci travolgono : affari imbrogliati , ristrettezze economiche, calunnie, disonore, odio, malattia, morte....
Non invidiare quelli che , in apparenza , stanno meglio di te ;non imprecare alla giustizia di Dio .
Ricordati che la tua zattera di salvezza dal naufragio, deve essere composta di pazienza, rassegnazione , accettazione .
Leva anche tu le tue braccia al cielo ;implora come gli apostoli : "maestro, non t'importa che io stò morendo sotto il peso insopportabile di guai continui che la vita mi riserva ?..."
Ci risponderà, ad ognuno di noi, come disse agli apostoli: "perché siete così paurosi ? non avete ancora fede ?". e la mano d i Dio non mancherà di salvarci.
Fonte: www.viedellospirito.it
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