Subito dopo il miracolo, strepitoso, per la folla, della moltiplicazione dei pani, dove tutti mangiarono a sazietà
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 “Gesù costrinse gli apostoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finchè non avesso congedato la folla..”. Gli apostoli avevano un grande desiderio di riposarsi un poco e accolgono volentieri l’ordine del Maestro di attraversare i lago verso la riva di Batsaida. Le circostanze non consentivano a Gesù di sottrarsi, come altre volte, all’entusiasmo della folla, ed agli dovette prima congedarla, esercitando su di essa il suo umano e divino dominio. Poi si ritirò in alto, da solo, a pregare. La prolungata preghiera di Gesù, a conclusione di una così spossante giornata apostolica, costituisce per tutti i tempi un supremo ammonimento per quanti si prodigano nello zelo apostolico, ricordando la necessità di fecondare la loro faticosa azione, con l’attività, non meno faticosa, della preghiera. Il Maestro, dall’altura dove si trovava a pregare, specialmente con la luna, poteva facilmente seguire con lo sguardo la barca degli apostoli, in mezzo al lago. Non solo vi era “vento contrario”, ma la barca “ era sbattuta dalle onde”. La visione che Gesù aveva della fatica degli apostoli e del pericolo in cui si trovavano, non lo porta ad interrompere la sua preghiera che si protrae, complessivamente, per circa nove ore, esaltando il primato del colloquio con Dio e la pazienza con cui nella prova si deve attendere il momento dell’aiuto divino. Ma non si disinteressa di loro; quando gli apostoli terrorizzati dalla bufera del lago e dalle onde impetuose, disperano di salvarsi, appare Gesù che, sbigottiti lo scambiano per un fantasma; il turbinio del vento e delle onde, la semioscurità, impediscono di riconoscere bene il Maestro, e si mettono ad urlare! “ Signore,se sei tu,comandami di venire verso di te sulle acque”. Ed egli disse: “ Vieni”. Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù: Ma vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: Signore salvami! E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: “ Uomo di poca fede, perché hai dubitato?”. Straordinario il potere taumaturgico del Messia e di grande insegnamento per noi. La nostra fede, quando è messa a dura prova, è quasi sempre languida. Prende sempre il sopravvento il nostro raziocinio, la nostra logica e conclusioni sempre neagative e pessimistiche. Credere nel miracolo ci sembra utopia. Se la nostra preghiera poggiasse nel completo abbandono in Dio, il miracolo diventerebbe una conseguente realtà. Signore, dammi la forza di metterti alla prova; di chiedere con insistenza e con la certezza assoluta che Tu e soltanto Tu, risolverai tutti i miei problemi. Fonte: www.viedellospirito.it  

 

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