La Liturgia in queste domeniche ci proporrà delle parabole raccontate dal Maestro. I testi sono presi sempre dall’evangelista Matteo
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 Esce di casa, va verso il lago, sale in barca, si mette seduto ed inizia a parlare alla folla che lo aveva raggiunto. E racconta la parabola del seminatore. “ Parabola”, voce greca che significa “ paragone”. Si tratta cioè di similitudini attinte dalla vita vissuta ( a differenza delle favole, che narrano cose inverosimili). La parabola vuole illustrare ed imprimere facilmente nella memoria, verità di ordine superiore. “ Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’ altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un'altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un'altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno”. I particolari di questa scena campestre si comprendono riflettendo che in Palestina si seminava dopo le prime piogge di novembre; gran parte del terreno aveva poca profondità, affioravano banchi di rocce, i campi erano intersecati da sentieri, prodotti dai viandanti; e vi erano nuvoli di passeri. Era molto noto agli agricoltori che il seme germogliava subito, e che la grande fertilità di alcuni terreni palestinesi, davano una grande resa. Termina il racconto e la folla viene congedata. I discepoli, privatamente chiedono a Gesù spiegazioni della parabola e di questo nuovo metodo che usa il Maestro. Ed Egli spiegò: “ Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicchè, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno”. Questo seme della Parola di Dio, quante volte è stato seminato nel mio cuore! Ma perché riesce ad attecchire così poco? I sassi, le spine,sono la mia aridità, le mie passioni, il mio egoismo, la mia ricerca continua ed illusoria di felicità. Quanto bisogno avrei di mettere un po’ di ordine nel mio cuore! Solo allora, il seme della Parola di Dio, germoglierà e produrrà serenità nel mio animo. Proviamoci: Reprimiamo la nostra presunzione, il nostro orgoglio. Lasciamo che la Parola di Dio produca il suo effetto. Soltanto allora, potremo intravedere una via che ha come denominazione “ La vera pace” Fonte: www.viedellospirito.it  

 

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