; si avvicina ormai la partenza
definitiva di Gesù che ritorna al Padre (20 Maggio p.v.) e questo ultimo periodo
viene impiegato dal Maestro per confermare nella fede i suoi amici, gli
apostoli.
Ora sono convinti che Lui non è un fantasma.
Lo hanno toccato
Ha mangiato con loro.
L’ansia di Gesù è che rimangano
uniti fra loro, tramite Lui.
E ancora una volta porta una similitudine plastica,
comprensibilissima per loro:
“…rimanete in me e io in voi.
Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così
anche voi se non rimanete in me.
Io sono la vite, voi i tralci.
Chi rimane in me ed io in lui, fa molto frutto, perché senza di
me non potete far nulla…se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi,
chiedete quel che volete e vi sarà dato…”
E gli apostoli con
atteggiamento semplice, quasi infantile, si imprimono nella mente l’immagine del
tralcio che perché viva deve essere sempre attaccato alla vite.
Non esiste una vita cristiana senza un comunione totale con
Cristo.
Per avere frutti nella nostra vita spirituale è condizione
indispensabile attingere linfa vitale da lui il Redentore.
Spesso nella nostra vita
quotidiana pretendiamo di fare di testa nostra e non ci accorgiamo che
gradualmente diventiamo un tralcio secco; assurdo pretendere frutti…l’anima
senza la linfa vitale, muore.
Quante volte anche io mi sono posto la stessa domanda che fece
quel giovane a Gesù:: “..Maestro che devo fare per ottenere la vita eterna
?”.
E la risposta di Gesù per ognuno di noi è sempre la stessa: “..ama Dio con tutto il cuore e la mente…e
il prossimo tuo come te stesso….”
Eccola al linfa
indispensabile !
Mi
sembra, e forse mi illudo, che per il primo punto sono a posto.
Ma quando mi dice Gesù “..devi sempre e in ogni evenienza amare il tuo
prossimo..” rimango perplesso, cerco di fare dei
distinguo, provo a giustificarmi perché convinto che io sono dalla parte della
ragione…
Dico sì, mi impegno a parole, ma poi in
concreto rimando, rimando, perché non ho coraggio e non riesco a sbloccarmi.
E
mentre mi sembra di essere sicuramente ancorato da sempre a Lui, mio Signore,
io stò diventando un tralcio che se non ho il coraggio di drastiche soluzioni,
lentamente appassisce e si secca.
E se entriamo
nella aridità dell’anima, la nostra sorte sarebbe ben triste.
Con quanto
amore Gesù dice agli apostoli e ad ognuno di noi; “..rimanete in me ed io in
voi..”
SIGNORE AIUTACI
AD ESSERE SEMPRE UNITI A TE PER PORTARE FRUTTI.
QUESTO SIA IL
NOSTRO DESIDERIO: SAPER VIVERE DA FRATELLI, PER REALIZZARE UNA VERA COMUNIONE,