Siamo già alla quinta domenica di Pasqua
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  si avvicina ormai la partenza definitiva di Gesù che ritorna al Padre ( 24 Maggio p.v.) e questo ultimo periodo viene impiegato dal Maestro per confermare nella fede i suoi amici , gli apostoli : Ora sono convinti che Lui non è un fantasma . Lo hanno toccato , ha mangiato con loro. L'ansia di Gesù è che rimangano uniti fra loro, tramite Lui . E ancora una volta porta una similitudine plastica, comprensibilissima per loro . "..rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da sé stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. lo sono la vite, voi i tralci . Chi rimane in me ed io in lui , fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. ... se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi , chiedete quel che:-volte e vi sarà dato.." E gli apostoli, con atteggiamento semplice, quasi infantile, si imprimono nella mente l'immagine del tralcio che perché viva deve essere sempre attaccato alla vite. Non esiste una vita cristiana senza una comunione totale con Cristo. Per avere frutti , nella nostra vita spirituale, è condizione indispensabile, attingere linfa vitale da Lui il Redentore. Spesso nella nostra vita quotidiana pretendiamo di fare di testa nostra e non ci accorgiamo che gradualmente diventiamo un tralcio secco ; assurdo pretendere frutti ...l'anima senza linfa vitale, muore. Quante volte anche io mi sono posto la stessa domanda che fece quel giovane a Gesù:... "Maestro che devo fare per ottenere la vita eterna ?.." E la risposta di Gesù per ognuno di noi è sempre la stessa:.." ama Dio con tutto il cuore e la mente... e il prossimo tuo come te stesso..." Eccola la linfa indispensabile Mi sembra, e forse mi illudo, che per il primo punto sono a posto. Ma quando mi dice Gesù "..devi sempre e in ogni evenienza amare il tuo prossimo.." rimango perplesso, cerco di fare dei distinguo, provo a giustificarmi perché convinto che io sono dalla parte della ragione.... Dico, si, mi impegno, a parole, ma poi in concreto, rimando, rimando , perché non ho coraggio e non riesco a sbloccarmi. E mentre mi sembra di essere sicuramente ancorato, da sempre, a Lui , il mio Signore, io sto diventando un tralcio che se non ho il coraggio di drastiche soluzioni , lentamente appassisce e si secca. E se entriamo nella aridità dell' anima la nostra sorte sarebbe ben triste. Con quanto amore Gesù dice agli apostoli e ad ognuno di noi :.."rimanete in me ed io in voi.." Signore aiutaci ad essere sempre uniti a te per portare frutti. Questo sia il nostro desiderio:saper vivere da fratelli , per realizzare una comunione vera. Fonte: www.viedellospirito.it
 

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