La rocca Albornoz
è il monumento che conferisce il nome alla piazza. Fu concepita
come fortezza e fu voluta tra gli anni 1354 e 1357 dal cardinale
Egidio Albornoz, vicario generale del domini ecclesiastici in
Italia e incaricato di riacquisire i possedimenti della Chiesa
dopo la permanenza dei papi ad Avignone. Il primo pontefice a
far ritorno in Italia, Urbano V, vi fissò la propria residenza.
Da allora fu un susseguirsi di distruzioni, ricostruzioni e
rimaneggiamenti che hanno conferito alla struttura l'aspetto e
la destinazione attuale di museo nazionale etrusco.
Il Palazzo Grandori
fu progettato dall'architetto Luigi Grandori a partire dal 1880.
Il progetto originale prevedeva un albergo che avrebbe dovuto prosperare grazie alla
ferrovia Viterbo - Attigliano. L'iniziativa fallì e il
palazzo fu venduto alla locale Cassa di Risparmio ed adibito a
uffici.
La Fontana della Rocca. La monumentale
fontana vignolesca che domina la piazza ha preso il posto di una
più modesta fontana medievale che fu restaurata verso la metà
del XV secolo. La nuova fontana fu commissionata
dal cardinale Alessandro Farnese nel 1576 al
Vignola, che in quel periodo stava operando nel cantiere del
palazzo Farnese di Caprarola. E' formata da due coppe
sovrapposte, da una vasca ottagonale e da un basamento composto
da quattro lati a gradoni e quattro con vasche sorapposte. In
ogni spigolo del basamento si inseriscono ulteriori vaschette
comunicanti tra loro.
Porta Fiorentina. E' una delle 13 porte
della cinta muraria della città.
In origine si chiamava porta Santa Lucia. Deve il nome attuale
al fatto che immette sulla statale Cassia in direzione di
Firenze. Essa fu interamente ricostruita nel 1768 ma il
rimaneggiamento maggiore, che le ha dato l'attuale grandiosità,
risale al 1886 quando la locale Cassa di Risparmio, per
facilitare il transito, finanziò l'apertura dei due fornici
laterali e la demolizione dell'antemurale.
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