LE COSTE DI S. ANNA A PIANSANO (IL BOSCO INCANTATO)
Alla scoperta del nuovo sentiero attrezzatoda Cicarda a S. Anna
di Giuseppe Moscatelli
Ognuno di noi coltiva dentro di sé un luogo dell’anima. Un luogo
dove nascondersi, talora perdersi per poi ritrovarsi. Questo luogo è
spesso legato ai ricordi d’infanzia, quando tutto ci sovrastava
perché troppo grande ed ogni scoperta ci apriva le porte di un mondo
meraviglioso. Il mio luogo dell’anima è un bosco, un bosco incantato
o, meno prosaicamente, una macchiaverdissima, fitta, intricata e insidiosa. Si trova a pochi
passi dalle case, all’ingresso sud del paese, davanti al vecchio
fontanile, superato il ponticello che immette nel borghetto in stile
catalano di Cicarda.
Da lì, noi che eravamo bambini nel secolo scorso, ci inoltravamo in
un ardito sentiero che terminava di fronte ad una scarpata rocciosa
la cui conquista in arrampicata libera era una sorta di rito di
passaggio dall’infanzia alla preadolescenza. Quando invece la
pioggia troppo copiosa trasformava il sentiero in una pantanosa
carrareccia noi ugualmente affrontavamo lo scivoloso pendio per
godere lo scroscio e i flutti della cascatella che vi si formava.
Il ponticello
in legno
La scarpata
rocciosa
Quel sentiero
oggi non c’è più: ormai da decenni la macchia lo ha totalmente
fagocitato, stritolandolo tra le sue spire. Frane e smottamenti del
terreno hanno fatto il resto, cancellandone ogni residua traccia. O
meglio così stavano le cose fino a pochi giorni fa, perché nel frattempo… ma andiamo con ordine. Tutti
conosciamo Germano De Simoni: lo vediamo ogni giorno, attraverso la
vetrina, dietro il banco del suo negozio di elettronica, intento a
riparare congegni o a ricevere i clienti. Non tutti però sanno che
Germano è anche animatore del nostro gruppo archeologico ed
escursionista esperto, nonché apprezzato conoscitore di un ampio
territorio che va dall’Alto Lazio alla vicina Toscana. Non abbiamo
propriamente la stessa età, ma evidentemente condividiamo gli stessi
ricordi se è vero che, qualche mese fa, Germano si è messo
fermamente in testa di ripristinare l’antico sentiero che da Cicarda
conduceva alle coste di S. Anna… il nostro luogo dell’anima. Ha così
studiato le carte IGM per risalire all’originario tracciato, ha
verificato sui luoghi la fattibilità o meno di un recupero
filologico, ha elaborato tratti di percorso alternativi, quanto più
possibile coerenti con l’antico, laddove il ripristino puro e
semplice non risultava possibile; si è prodigato presso le autorità
comunali per la realizzazione del progetto, in ciò fortemente
sostenuto e coadiuvato da Romeo Forti, e alla fine il sogno si è
realizzato: da pochi il giorni i lavori di ripristino del sentiero
sono stati ultimati e questo percorso naturalistico va ad
aggiungersi agli altri che Piansano può già vantare.
La
staccionata
Radici
maestose
Ho voluto percorrerlo da cima
a fondo per dare alimento ai ricordi e per vivere una full immersion
naturalistica in un ambiente totalmente incontaminato. Si è trattato
di una esperienza davvero straordinaria che invito vivamente
qualsiasi lettore a voler ripetere. Il tragitto, per quanto si
sviluppi tutto in salita, con progressiva gravosità, è alla portata
di tutti. Il fondo di calpestio è stato reso agevole e una bella
staccionata in passoni di legno delimita il sentiero in tutta la sua
lunghezza sul versante del fosso. L’andatura del tracciato è sinuosa
e ai lati sono ancora deposti i tronchi degli alberi recisi per
liberare la strada. L’impressione è quella di trovarsi all’interno
di un autentico e maestoso tempio della natura, di cui possiamo
inalare gli umori così come i fumi d’incenso in una chiesa. Tronchi
altissimi si elevano a perdita d’occhio come le guglie di una
cattedrale gotica; radici contorte e possenti di alberi semi
eradicati costituiscono l’apparato monumentale che richiama le
statue dei santi in una basilica. A circa metà percorso una mini
area di sosta con tanto di panchetta intagliata con le iniziali
dell’autore ci apre la vista sull’ampio e verdissimo canyon formato
dalle piene che hanno scavato in profondità il fosso, creando una
forra di sorprendente suggestione e bellezza. Al suo culmine un
salto di una decina di metri chiamato significativamente “becco
d’aquila” genera a sua volta con piogge abbondanti una zampillante
cascata. Ci portiamo infine alla scarpata rocciosa palestra dei
nostri giochi infantili e qui ci aspetta una nuova sorpresa: il
piccolo pelico alla sua base che inibisce il transito verso il
sovrastante Pianetto è stato solcato da un
caratteristico ed agevole ponticello in legno che ci accompagna in
sicurezza sull’altro versante. In conclusione il nuovo sentiero di
Cicarda è un’opera meritoria che sarà sicuramente apprezzata dai
tanti camminatori e amanti della natura del nostro paese.