Il Palazzo Farnese di Viterbo |
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di
Giacomo Mazzuoli |
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Sono molte numerose le testimonianze
che il nobile casato dei Farnese ha lasciato nella città di Viterbo
(clicca per andare all'indice del Tour Farnesiano della Tuscia). Non
poteva essere altrimenti, visto che la città, dal Medioevo al
Rinascimento, svolgeva un notevole ruolo di prestigio politico e
religioso. La sua vicinanza con Roma e con la corte papale (fu anche
sede del papato e del conclave) la rendevano un appetibile centro di
potere.
Nel 1431 Ranuccio Farnese, nominato tesoriere della Chiesa, ottenne
la custodia della città di Viterbo, con il compito di difenderla da
Fortebraccio e Giacomo di Vico. Ne prese in seguito anche la
cittadinanza per sancire la quale dovette acquistare un palazzo,
come prevedeva lo Statuto del Comune. La scelta cadde su un edificio
già esistente, situato alla destra del Ponte del Duomo, l'antico
cavalcavia fondato su massi di origine etrusca.
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Palazzo Farnese a
Viterbo
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Lo stabile, già nel 1278, risultava essere il primo
avancorpo dell'Ospedale Grande degli Infermi ed apparteneva
alla famiglia dei Tignosi. Successivamente, il Cardinale Alessandro Farnese (futuro
papa Paolo III) nato a Canino nel 1468, scelse Viterbo come
sua "patria diletta" e stabilì la sua residenza in quel
palazzo che da allora, per i viterbesi divenne "del cardinal Farnese".
Qui abitò sicuramente anche Giulia Farnese, la
bellissima sorella del futuro papa.
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Dal punto di vista
architettonico non esiste uniformità, essendo lo stabile più
volte rimaneggiato. Il portone d'ingresso ed il cortile
interno sono espressione dello stile duecentesco viterbese,
caratterizzato dall'adozione del profferlo, assai frequente
nell'edilizia del quartiere medievale di San Pellegrino.
La
facciata occidentale evidenzia una suddivisione su duelivelli
con le bifore al primo piano, di evidente profilo gotico, e
quelle del secondo, più classiche, a tutto sesto e finemente
traforate. |
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La facciata sull'attuale via San Lorenzo è piuttosto
caratteristica, con la sua elegante loggetta in legno sorretta da un'alta colonna, sempre in
legno.
Il palazzo fu lasciato dalla famiglia Farnese durante il
pontificato di Paolo III e vene affittato nel 1561 a
Ludovico Chigi che fece elevare un muro ed una sorta di
tramezzo sulla facciata rivolta su via San Lorenzo. Ciò che
oggi è visibile è il risultato di ulteriori lavori condotti
dall'Amministrazione Ospedaliera della città che lo ha
destinato a sede per i propri uffici.
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