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Tomba dei Vasi Dipinti La Tomba dei Vasi Dipinti fu scoperta nel 1869 su un fondo appartenente ai fratelli Bruschi, teatro di altri importanti ritrovamenti, in prossimità dell'attuale cimitero di Tarquinia. La scoperta fu divulgata dal canonico Domenico Sensi. I suoi affreschi, verso la fine del medesimo anno, furono riprodotti da Louis Schulz con acquarelli in scala 1:10 e con lucidi a grandezza naturale di alcuni volti. I dipinti rappresentano il repertorio classico delle tombe tarquiniesi con scena di banchetto, danzatori e, caratteristico, un piccolo tavolo con tre grandi vasi, due dei quali dipinti, da cui il nome della tomba. Notevole il gesto affettuoso del marito sdraiato sulla kline che accarezza delicatamente il viso della moglie. Immagini come questa, secondo il Moscatelli (in "L'eros degli etruschi", Scipioni Editore 2004), testimoniano il peculiare rapporto tra i coniugi, unico in tutta l'antichità, esistente in Etruria dove il matrimonio monogamico era basato sull'uguaglianza, sulla parità e sul rispetto reciproco. La tomba, accessibile ma non visitabile, è databile alla fine del VI secolo a.C.
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