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di Giacomo
Mazzuoli |
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Castel d'Asso |
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Come si arriva
Da Viterbo seguire le indicazioni per le Terme dei Papi, giunti negli
stabilimenti termali si trovano i cartelli indicatori per la necropoli
che dista una mezza dozzina di chilometri.
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Interno della tomba Orioli(1) |
Esterno della Tomba Orioli(1) |
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Correva l’anno 1817, quella di Castel d’Asso fu la
prima
necropoli rupestre etrusca ad essere scoperta e fatta conoscere
al mondo della cultura, forse anche a questo è dovuta la sua fama in
tutto il mondo. Essa si sviluppa lungo le rupi che dominano la valle
del torrente Freddano ed ai lati di una piccola valle posta alle sue
spalle. Lo spettacolo offerto dalle tombe variamente intagliate
nella roccia, distribuite su due o anche tre ordini sovrapposti è
veramente suggestivo. Il periodo di massima fioritura della
necropoli si ha tra il IV ed il II secolo a.C. La forma
predominante delle tombe è quella caratteristica a
dado che qui si
articola su facciate semplici o su un modello canonico più complesso
costituito da tre elementi sovrapposti: la facciata, l’ambiente di
sottofacciata, la vera e propria camera sepolcrale. Tutte le
facciate si caratterizzano per la sequenza di classiche modanature,
ma soprattutto per la suggestione che emana la raffigurazione della
Finta Porta, la porta dell’Aldilà, delineata con uno spesso cordolo
a rilievo, che si ripete anche nell’ambiente di sottofacciata.
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La Tomba Grande (1)
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Tombe a facciata rupestre a Castel
d'Asso (1) |
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Tomba a dado (1) |
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Ricostruzione
della necropoli di Castel d'Asso |

Tomba con finta
porta e vano di sottofacciata (1) |

La tomba dei
Ceises con finta porta e iscrizione (1)
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(1)
Foto G.Mazzuoli |
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