A Canino, il 7 settembre alle ore 16,30 presso il Teatro Comunale. Presenzierà Mons. Orazio Francesco Piazza, Vescovo di Viterbo

Don Lino Barzi nacque ad Acquapendente il 22 gennaio 1922, e dopo aver compiuto gli studi nel seminario della Quercia (Viterbo) fu ordinato sacerdote il 28 agosto 1944. Iniziò la sua attività pastorale ad Acquapendente, poi fu parroco ad Onano.

Dal 1954 al 1965 fu arciprete della Chiesa dei Santi Giovanni e Andrea di Canino. Oltre alla sua attività pastorale, si dedicò anche alla sistemazione dell’archivio parrocchiale insieme ad alcuni cultori di storia cittadina.

In seguito divenne Padre spirituale nel Seminario della Quercia, poi Cappellano dell’Ospedale di Acquapendente e poi Arcidiacono della Cattedrale di San Lorenzo a Viterbo.

Nel 1973 si laureò all’Università lateranense.

Nel periodo 1982-1987 fu rettore della chiesa di San Giovanni in Zoccoli di Viterbo (ora San Giovanni Evangelista) della quale si occupò anche dal punto di vista storico. Nel 1990 uscì sulla “Rivista Diocesana di Viterbo”, una sua: Nota storica. San Giovanni in Zoccule.

Fu poi responsabile dell’Archivio diocesano di Viterbo-Tuscania.

Morì il 1° dicembre 1995 all’ospedale di Montefiascone dopo essere stato investito da un’auto pirata.

Il tema prevalente degli appunti e degli scritti di Don Lino Barzi è quello storico, con preferenza per le vicende legate a Viterbo, alla Tuscia, alle contrade e alle Chiese viterbesi, in particolare a quella di San Giovanni in Zoccoli.

Tutte le opere di Don Barzi risultano come testi dattiloscritti di buona leggibilità, anche se spesso inframmezzati da appunti e rimandi fatti in corsivo di suo pugno.

Questi i principali dattiloscritti di don Lino Barzi:

Viterbo e la Tuscia viterbese”, realizzato tra il 1980 e il 1987 che si compone di 403 pagine. Questo testo tratta delle vicende storiche occorse a Viterbo e alla Tuscia, dal I° al IX secolo d.C.

Un altro dattiloscritto ha questo titolo: “Per una monografia su San Giovanni in Zoccoli”, composto da 33 pagine e porta la data di luglio 1984. La prima parte dello scritto è una “Sezione storica” e parla dell’ubicazione della Chiesa che si trova lungo l’attuale Via Mazzini a Viterbo. Viene trattata poi la questione del titolo della Chiesa e Don Barzi sostiene che fu il cronista Anzillotto il primo a riferire della: "Chiesa de santo Giovanni in cioccola”. Secondo Don Barzi questa è la più antica Chiesa romanica di Viterbo edificata nell'XI secolo.

Un altro dattiloscritto ha il titolo di: “Un millennio di Chiese a Viterbo”. Questo lavoro, come riportato dallo stesso Don Lino Barzi, ebbe inizio nel gennaio 1988 (negli anni della sua rettoria della Chiesa di S. Giovanni in Zoccoli 1982-1987) e continuò fino al 1989-1990. Il testo si compone di 482 pagine oltre a 27 di premessa, e narra delle vicende storiche della città di Viterbo dal 476 d.C. al 1299.

Don Lino Barzi fu uno scrittore appassionato, che purtroppo però non pubblicò mai quanto da lui scritto, ad eccezione di alcuni articoli sulla Chiesa di San Giovanni in Zoccoli di Viterbo, apparsi sul quotidiano l’Avvenire tra luglio e settembre 1987.

Il libro “Notizie religiose e locali tratte da atti esistenti presso l'Archivio parrocchiale dei SS. Giovanni e Andrea di Canino”, che sarà presentato al Teatro comunale di Canino il 7 settembre 2024, è stato da me redatto sulla base del dattiloscritto che Marcello Mancini fece nel 1967 trascrivendo gli appunti di Don Lino.

Il libro costituisce una ulteriore ed importante bibliografia sulla storia di Canino, con notizie tratte dall’archivio parrocchiale a partire dal XV secolo e fino agli anni in cui Don Lino fu parroco della Chiesa Collegiata, ossia dal 1954 al 1965.

Queste cronache investono sia gli aspetti religiosi della storia caninese, ma anche quelli laici e civici e contengono numerose annotazioni sugli aspetti e sui momenti della vita della comunità caninese, fatti direttamente da Don Lino.

La pubblicazione del libro si deve allo sforzo congiunto delle maggiori Associazioni Culturali di Canino quali: Canino Info Onlus; Luciano Bonaparte Principe di Canino; Pro Loco Caninese e vuole essere un omaggio a Don Lino ed anche a Marcello Mancini ed al Cav. Cleto Conti che costituirono quel nucleo di appassionati storici che resero possibile la sua realizzazione.

Anzio Risi

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