È ormai iniziata una nuova era per il tennis mondiale.

È ormai iniziata una nuova era per il tennis mondiale. Con l’addio di Roger Federer e l’imminente ritiro di Rafa Nadal, tanti volti nuovi si stanno prendendo sempre di più le prime posizioni del ranking. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz hanno già dimostrato di poter raccogliere l’eredità dei due campioni, con l’azzurro che al momento è numero due del mondo e lo spagnolo che ha già occupato il primo posto della classifica Atp.

Entrambi, poi, vantano almeno un titolo Slam (Alcaraz due, Sinner uno) e per questo sono ad oggi i grandi favoriti per la vittoria dei tornei principali della stagione come testimoniano le quote sul tennis più recenti. Tra questi, poi, ci sono anche le prossime Olimpiadi, che i due hanno già messo nel mirino da tempo con l’ambizione di guadagnarsi quantomeno una medaglia per sé e per i loro rispettivi paesi.

Ma mentre Alcaraz non è ancora riuscito a brillare con i colori della propria Nazionale, Sinner ci è invece già riuscito, vincendo la Coppa Davis insieme ai suoi compagni, Sonego, Arnaldi, Musetti e Bolelli, e dando un ulteriore prova di come il tennis italiano stia andando bene in questi anni.

D’altronde, il nostro è al momento uno dei Paesi che conta più giocatori in top 100 in assoluto, con buoni risultati che arrivano anche nel doppio con Bolelli e Vavassori, in piena corsa per le Finals di fine anno. Tutti motivi, questi, che quindi testimoniano il grande momento che sta vivendo il tennis italiano, che da qualche anno ha iniziato un nuovo corso che sta dando i suoi frutti portando ai vertici giocatori provenienti da ogni parte d’Italia.

Lazio, tra campioni del passato e promesse del futuro

Il Lazio è una delle regioni che ha dato e sta continuando a dare più campioni al tennis. In passato, c’è stato il grande Nicola Pietrangeli, il miglior tennista italiano di sempre prima della consacrazione definitiva di Sinner. È stato numero tre del mondo, ha vinto per due volte il Roland Garros (più uno nel doppio e un altro nel doppio misto) e conquistato 48 trofei in totale. Sebbene sia nato a Tunisi, la sua crescita è avvenuta a Roma, dove la famiglia si trasferì dopo che la loro casa natale venne distrutta dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Inizia così una delle carriere più straordinarie di sempre per un giocatore azzurro, condita, oltre ai successi sopraelencati, da due argenti in Coppa Davis e un oro da capitano.

A raccogliere il testimone di Pietrangeli sarà anni dopo Adriano Panatta, simbolo del tennis tricolore degli anni Settanta. Con lui in campo, la Nazionale vincerà la prima insalatiera della sua storia (con lo stesso Pietrangeli capitano), mentre nella sua carriera trionferà in 10 occasioni, compreso il Roland Garros del 1976 e un best ranking che lo ha visto issarsi fino alla quarta posizione della classifica mondiale.

Un altro grande protagonista di quell’impresa di Santiago del Cile, romano come Panatta, è stato Tonino Zugarelli, che, seppur non sia mai stato uomo copertina come il compagno di squadra né tanto meno appariscente in campo, è riuscito a togliersi diverse soddisfazioni. La 24esima posizione nel ranking è stato il suo miglior piazzamento ed è riuscito anche a vincere un torneo a Bastad in finale contro il connazionale, e anche lui compagno nella vittoria della Davis, Corrado Barazzutti.

Spazio, poi, anche per le donne, con Silvana Lazzarino che è stata a lungo uno dei volti del tennis italiano al rosa insieme a Lea Pericoli. Insieme sono state campionesse d’Italia nel doppio, ma anche singolarmente, contendendosi con la stessa milanese il primato italiano per diversi anni. L’ex tennista romana è stata inoltre semifinalista al Roland Garros e ha vinto 23 trofei nel singolare.

I tennisti laziali da tenere d’occhio

Se si pensa ai tennisti laziali del momento, il pensiero non può che andare a Matteo Berrettini, primo italiano di sempre a giocarsi una finale a Wimbledon. In quell’occasione, il sogno di diventare campione Slam è purtroppo svanito per il classe ’96 di Roma, con l’ulteriore difficoltà messa dai vari infortuni che da quel momento in poi hanno frenato la sua ascesa. È stato a lungo numero uno d’Italia e per un paio d’anni in top ten in pianta stabile, toccando l’apice nel gennaio 2022 quando è stato numero sei del mondo. Adesso sta cercando di ritrovare la miglior condizione possibile nella speranza di tornare, un giorno, a giocarsi una finale Major.

Stesso obiettivo anche per i nuovi volti del tennis laziale maschile, con Flavio Cobolli che guida questo gruppo avendo raggiunto la 57esima posizione. I margini di miglioramento ci sono tutti per lui e sono in molti a considerarlo come uno dei prossimi giocatori che cercherà di portare in alto i colori della bandiera italiana.

Leggermente dietro nelle gerarchie, ma comunque con buone possibilità di diventare un top 100 in pianta stabile, troviamo poi Giulio Zeppieri, anche lui romano e specialista della terra battuta. Al momento, il suo best ranking è il 110° posto raggiunto a gennaio scorso e in carriera vanta tre titoli nei circuiti minori.

Infine, un altro giovane da tenere sotto osservazione che sta ben figurando nel circuito Challenger è Matteo Gigante con i suoi quattro titoli. Ad oggi ha raggiunto la 139esima posizione come miglior piazzamento nella classifica mondiale ma anche per lui ci sono buoni presupposti di vederlo più in alto nel ranking nei prossimi anni.

 

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