A Padre Vincenzo Bordo e altri due religiosi italiani è stato assegnato il "premio Nobel" coreano

La societa’ Coreana ogni hanno elargisce tre grandi premi in riconoscimento alle persone che piu’ si sono distinte nei vari campi: uno e’ consegnato dal Primo Ministro, un altro (Chiamato il premio Nobel Coreano) dal colosso industriale Samsung per la persona che si e’ distinta nel servizio alla comunita’ ed infine l’ultimo donato dalla grande industria Hyunday per chi si e’ messo in luce nell’impegno sociale. Ebbene quest’anno tutti e tre i premi sono stati conferiti a tre immigrati… italiani che risiedono e lavorano in Corea da molti anni.
Il Primo Ministro ha conferito l’ambita onorificenza a padre Maurizio Giorgianni 'per il suo apporto alla crescita e allo sviluppo della societa’ coreana'. Suor Carla Tallone ha ricevuto il premio ‘Nobel’ per i suoi 50 anni passati al servizio degli poveri. A padre Vincenzo Bordo e’ stato concesso il premio Hyunday per il suo impegno creativo ed originale a favore degli homeless e dei ragazzi di strada.
Cio' che accomuna queste tre persone e’ una:
PROFONDA IDEALITA’… INCARNATA IN UN PICCOLO SOGNO: fare della societa’ un posto migliore per vivere cominciando dalle piccole cose, dal piccolo esistere di ogni giorni. Questi religiosi portando nel loro cuore codeste immense utopie le hanno incarnate in quel piccolo angolo di mondo dove sono stati chiamati a vivere, rendedolo decisamente piu' bello.
Un secondo aspetto che unisce queste consacrati e’ una IMMENSA PASSIONE… VISSUTA CON GRANDE PROFESSIONALITA’. Persone appassionate dei poveri e dei sofferenti che hanno scelto,  accolto ed amato: non con uno inetto ed insignificante buonismo ma con preparazione e professionalita’ tanto da far rinascere dalle macerie delle devastazioni umane: lebbrosi, emarginati, poveri, stranieri illegali, homeless, ragazzi di strada…essere umani degni di essere chiamati tali.
Un terzo valore che accomuna questi individui e' una FAVOLOSA GENEROSITA’… AVVOLTA DA UNA SILENTE UMILTA’. Persone che, dimentichi di se stesse, si sono offerte ed immolate completamente al servizio degli esclusi con stupenda dedizione ed umilta' vera e sincera senza fare ne' rumore ne' chiasso durante i lunghi decenni di impegno e lavoro. Alla fine la societa’ coreana vedendo i frutti delle loro opere si e’ resa conto di cio’ ed ha conferito loro le massime onorificenze di questa Nazione.
Queste virtu’, in fin dei conti, sono le stesse che hanno costruito l’Italia e l'hanno condotta ad essere una delle potenze piu' grandi del mondo e piu' ammirate nel contesto umano.
Queste tre persone non hanno fatto altro che incarnare nel contesto coreano i valori che avevano appreso nella loro cultura.
Ma allora mi domando perche' nel mio amato Paese non ritrovo piu’ questi valori? Dove sono andate a finire queste grandi idealita'?
Riflettendo su cio’ mi sembra di poter dire che la nostra GRANDE ITALIA, che ha impregnato di queste stupende virtu’ i nostri tre concittadini, sia diventata una PICCOLA E POVERA ITALIA proprio perche’ ha dimenticato le sue radici.
Mi sembra di vedere davanti a me una piccola Italia senza SOGNI ED IDEALI. Piu’ che di una crisi economica, pur sempre vera, ho l’impressione che si tratti di una crisi morale. La gente comune non sa ‘ne’ per chi vive e ne’ per cosa vive’. Vivacchia alla giornata senza prendersi il lusso di sognare ed eventualmente di lottare per il sogno in cui crede. Intravedo una societa’ apatica e spenta.
Non percepisco intorno a me PASSIONE VIBRANTE E PREPARAZIONE PROFESSIONALE ci si accontenta: 'Basta che io stia bene, poi chi se ne frega...'. Poi quando va bene si delega ai dei politici - che certo, proclami altisonanti a parte, non brillano in moralita’ e spesso non sono sicuramente modelli ispiratori per un progetto di vita vera e autentica-, e ci si dilegua in un opaco anonimato. 
Ci si assenta dalla vita pubblica con un…’Tanto ci penseranno loro…non mi riguarda…’. Pretendendo di ignorare le problematiche e il dibattito sociale che affliggono la nostra Comunita’.
Vedo intorno a me tanto NARCISISMO AVVOLTO IN UNA PRESUNZIONE CIECA E ABIETTA. Ci si preoccupa del proprio orto, del progetto politico che salvi il proprio bacino elettorale senza uno sguardo verso per i grandi ideali che interrogano i problemi dell'umanita' e le nostre coscienze di esseri umani. Osservo gente infinitamente presuntuosa che rifiuta ogni confronto, dialogo ed apertura nei confronti del diverso. POVERA ITALIA....
Il 'Bel Paese' ritornera' a diventare tale solo se le sue donne e i suoi uomini  saranno capaci di ritrovare i valori fondamentali che lo hanno reso grande, rispettato ed amato da tutti: IDEALITA', DIALOGO, SOLIDARIETA’, SERVIZIO DISINTERESSATO, PASSIONE, PREPARAZIONE, SACRIFICIO, UMILTA'....
Queste stupende dimensioni dell'anima ciascuno le deve ritrovare in se stessi. Cominciando dal proprio piccolo. Avendo il coraggio di impegnarci a viverle fino in fondo, pronti anche al sacrificio della vita. Consapevoli che cio’ donera’ gioia e felicita’ per primo a noi stessi, perche’ solo chi ama e condivide e’ felice, poi rendera’ il nostro consorzio umano piu’ bello e degno di essere vissuto.
 
Oggi, non abbiamo bisogno di uomini forti e sicuri che decidano al nostro posto, quando questi ci sono stati hanno generato solo devastazione e morte.
Non abbiamo necessita’ di ‘PAROLE BELLE ma di VITE BELLE’ e questo e’ il compito personale di ciascuno di noi. Solo allora questa POVERA ITALIA ritornera’ ad essere una GRANDE ITALIA.

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