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La Chiesa di San Pietro a TuscaniaTesti e foto di Giacomo Mazzuoli
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La chiesa di San Pietro di Tuscania è un gioiello dell’arte romanico–lombarda.
Posta sulla sommità dell’omonimo colle, affiancata da due alte torri di avvistamento, mostra tutto il suo fascino quando la sua facciata ed il suo bianco rosone appaiono al visitatore che si volge sul cortile, arricchito da sarcofagi etruschi.
Il colle di San Pietro è stato la sede dell’antica città etrusca e non è escluso che l’attuale basilica fu fondata nell’VIII secolo sui resti di un tempio pagano ( tutt’intorno sono evidenti le rovine dell’acropoli etrusco – romana) e subì varie trasformazioni architettoniche nel corso dei secoli. Nell’XI secolo furono rifatte le navate laterali, le absidi e la cripta e successivamente la navata centrale fu allungata di due arcate verso l’ingresso. Anche la facciata ha avuto diversi momenti realizzativi: le parti laterali vennero costruite nel XII secolo ed agli inizi del secolo successivo fu realizzato il corpo verticale centrale, sporgente di circa un metro rispetto alle parti laterali.
In quel periodo il colle divenne una rocca fortificata.
Sorsero così intorno alla chiesa e all’adiacente palazzo episcopale alcuni torri
di difesa, due delle quali fanno ancora parte dell’imponente spettacolo
scenografico ed una terza, mozzata, si trova di fronte alla facciata, fuori dal
recinto
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Il colle di San Pietro | La vecchia porta | Il palazzo vescovile | La facciata della chiesa | ||
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Nel 1495 le truppe francesi di Carlo VIII distrussero e saccheggiarono Tuscania ed il colle di San Pietro non venne risparmiato. Come conseguenza, la zona cominciò a disabitarsi a vantaggio degli altri colli della città e la chiesa fu lasciata in quello splendido isolamento che oggi incrementa il suo fascino.
Nel 1971 un forte terremoto causò gravi danni a Tuscania ed ai suoi monumenti, la chiesa di San Pietro subì gravi mutilazioni ma, grazie ad un paziente e scientifico lavoro di restauro, è potuta tornare agli antichi splendori.
La facciata a tre portali è dominata da quello maggiore realizzato da un marmorario romano e sovrastato da una loggetta con undici arcate cieche. La parte superiore, di fattura umbra, è divisa tra il grande rosone (rappresentazione, con i suoi tre cerchi concentrici, di Dio e inscritto nei simboli dei quattro evangelisti) e la raffigurazione allegorica del Bene (a sinistra) e del Male (a destra) ognuna delle quali circonda una finestra bifora.
L'interno è diviso in tre navate e con il transetto
rialzato; degni di interesse sono i due cibori (XI e XIII secolo)
e gli affreschi raffiguranti la Storia di Cristo, degli Apostoli e del
Battista; la decorazione scultorea dei capitelli ed il pavimento a mosaico
cosmatesco. Sono
anche visibili i resti degli affreschi nell'abside gravemente danneggiati dal
terremoto del 1971 e di cui rimangono le scene della vita di San Pietro
nella parte alta del presbiterio.
Dalla navata di destra si accede alla cripta (XI sec.) a nove navate con
volte a crociera sorrette da 28 colonne e capitelli di reimpiego provenienti da
edifici romani. Il suo orientamento è opposto a quello della basilica e l'altare
si trova di fronte alla grande abside. Della decorazione pittorica, oltre alla
Madonna in Trono nell'absidiola d'altare, si ricorda l'affresco con i
Santi Patroni di Tuscania, Secondiano, Veriano e Marcelliano del
'300.