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Nella stessa località, in mare, è riconoscibile una
grande peschiera,
in buone condizioni di conservazione, costruita su banchi di
pietraforte affioranti sul livello del mare: uno dei più completi ed
interessanti esempi di peschiera romana visibili lungo l'intero
litorale tirrenico a Nord di Roma. Si conserva un notevole bacino
rettangolare, lungo m. 48 e largo m. 30, difeso dal mare da un molo
frangiflutti in opera cementizia, costituito da tre bracci
ortogonali spessi circa 3 metri. L'impianto, destinato
all'allevamento di pesci e molluschi, costruito forse alla fine del
I secolo a.C., si articola in diverse vasche rettangolari
distribuite attorno a un grande bacino circolare centrale di oltre
20 metri di diametro.
Alcuni chilometri più a sud, sempre in riva al mare, si trovano i
resti della villa romana delle Grottacce,
così
denominata per i ruderi delle cisterne che erano usate per la
raccolta dell'acqua e che nei primi del novecento venivano appunto
chiamate "grottacce" dagli abitanti del luogo.
La villa era costruita su due
livelli, ma solo quello seminterrato è sopravvissuto all'erosione
del tempo. Il piano presenta perimetralmente e al suo interno
un totale di quattordici cisterne con volta a botte,questo numero
così elevato indica che non erano usate solo per la vita nella
dimora, ma anche come ricambio d'acqua da usare per la peschiera.
Una parte di queste cisterne vennero, col secondo rifacimento della
villa, trasformate in magazzini per lo stoccaggio delle derrate
alimentari.
Al Km
64,600 della SR Aurelia si trovano i resti della Villa delle
Guardiole,era molto grande e copriva un'area di circa mezzo ettaro.
La struttura possedeva anche un impianto termale,le cui
vasche sono ancora visibili. Opposte e appartenenti alla villa
,presso la foce del fosso delle Guardiole, sono poi due peschiere
usate per l'allevamento del pesce. Oggi sono sommerse dal mare e
visibili solo dall'alto o con la bassa marea. La prima è di forma
rettangolare con un lato corto a forma di arco, la seconda è
stata costruita su un precedente rudere di un porto, forse di epoca
etrusca e/o comunque attinente alla fondazione di Castrun Novum nel
III sec. a.C. Alla peschiera composta di due vasche era congiunto un
muro di larghezza tra 1.5-2m che serviva da piccolo molo per le
imbarcazioni. Tutta la struttura aveva le dimensioni di 65x60m,
mentre la peschiera più grande, divisa internamente in cinque vasche
misura 35x18.6m.
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