Paolo III e Viterbo, un rapporto tutto da riscoprire.
Cesare Pinzi, grande storico viterbese, scrive che papa Paolo III
Farnese, figlio della Tuscia e ultimo grande pontefice rinascimentale,
sarebbe nato proprio a Viterbo, nel bel palazzo di famiglia che possiamo
ancora ammirare all'imbocco del colle del duomo. Oggi sappiamo che non è
così, perché Paolo III nacque a Canino, precisamente il 28 febbraio
1468. Egli comunque si sentì viterbese e a Viterbo visse, a Palazzo
Farnese, per un certo periodo della sua vita insieme alla sorella, la
famosa Giulia "la Bella", amante di papa Alessandro VI Borgia. Qui venne
poi come legato pontificio, quand'era cardinale, e ritornò molte volte
da papa. A Viterbo si rese benemerito con opere importanti: ristrutturò
la Rocca Albornoz, che ingentilì con l’apertura di una grande loggia, e
realizzò il magnifico rettifilo che unisce la città al Santuario della
Madonna della Quercia, verso la quale era particolarmente devoto, al
punto da donare i 70 kg. di oro fino che servirono per dorare lo
stupendo soffitto a lacunari disegnato da Antonio da Sangallo il
Giovane.
Di questo, e non solo, si è parlato nella conferenza che il Lions Club
Falisco-Vulsineo ha organizzato il 27 gennaio presso la sala conferenze
dell'amministrazione provinciale in Via Saffi. Si è trattato di un
doveroso omaggio all'illustre concittadino e al tempo stesso di
un'occasione per riunire intorno a un tavolo storici e studiosi di cose
farnesiane tra i più rinomati del nostro territorio. Motivo è stato la
presentazione del libro "Paolo III Pillole e Profezie, astrologia e
medicina alla corte papaple del cinquecento" di Alessandro e
Felicita Menghini.
Il Presidente del Lions Club Falisco-Vulsineo, avv. Danilo Onofri, ha
aperto la serata presentando l'autrice Lion prof.ssa Felicita Menghini
Di Biagio e illustrando ai convenuti le tematiche del libro.
Successivamente il prof. Giuseppe Moscatelli ha contestualizzato le
vicende narrate nel volume parlando della presenza farnesiana a Viterbo
e dei numerosi monumenti cittadini legati ai Farnese che ha definito
“gli autentici Signori della Tuscia”: dai citati Palazzo Farnese e Rocca
Albornoz alla Fontana della Rocca, da Porta Faul alla Fontana dei Leoni
a Piazza delle Erbe, da Via Cavour (l’antica Via Farnesiana) alla Chiesa
e convento della Visitazione, per ricordare i più noti. E’ intervenuto
quindi Romualdo Luzi, Presidente del Consorzio Biblioteche di Viterbo e
storico farnesiano tra i più apprezzati, che ha incentrato il suo
intervento sulla passione di Paolo III per medicina e astrologia, ma
anche sulle sue grandi doti di intelligenza, cultura e diplomazia che lo
portarono ad assumere un ruolo di primo piano nelle vicende storiche del
suo secolo.
La prof.ssa Felicita Menghini di Biagio, infine, ha parlato del “suo”
Paolo III: la sua nascita, i suoi studi, il rapporto con la sorella
Giulia, la sua relazione con la nobildonna Silvia Ruffini, i suoi
quattro figli, soprattutto Pier Luigi, il più amato, per il quale
erigerà il Ducato di Castro e quello di Parma e Piacenza. Gli interventi
del pubblico in sala hanno suggellato un incontro particolarmente
apprezzato.
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